Due Team di professionisti che hanno creato un gestionale per i piccoli enti No Profit
Le novità IVA che stavano per entrare in vigore a decorrere dal 1/1/2025, con conseguenti onerosi adempimenti da parte delle associazioni che esercitano prevalentemente attività
Tutti gli Enti del Terzo Settore, quindi iscritti al RUNTS nonché, anche se non iscritte al RUNTS, le Organizzazioni di Volontariato e le Associazioni di
Le persone fisiche possono destinare il 5 per mille della propria IRPEF a determinate finalità di interesse sociale, per il tramite di enti iscritti in
Le associazioni che non sono iscritte al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), qualora abbiano le caratteristiche di Ente Non Commerciale (cioè quando i
Due team di professionisti si sono incontrati per dar vita ad una applicazione pensata per le piccolissime e piccole realtà del Settore No Profit, di solito non dotate di struttura amministrativa e contabile.
Uno dei due team con esperienza contabile e fiscale, ha pensato ad un prodotto innovativo per consentire a chiunque, quindi anche se privi di cognizioni contabili, di poter ottenere i risultati tipici di una contabilità, risultati aventi valore legale oltre che utilità interna per analisi e controllo.
L’altro team, con esperienza nello sviluppo di applicazioni e forte esperienza tecnologica, ha preso in mano l’idea e le ha dato forma affinché potesse essere utilizzata, arricchendola di ulteriori elementi e contenuti.
Un lavoro congiunto che ha consentito di ottenere il risultato che vi proponiamo, consapevoli che potrà essere ulteriormente migliorato, ben contenti di ricevere suggerimenti per poterlo fare.
L’idea è quella di offrire a queste realtà uno strumento completo, affinché possano gestire con facilità l’aspetto contabile e gli altri aspetti tipici della gestione di un piccolo ente non profit.
La società si è costituita nella forma di società benefit perché i soci credono nei valori che questa esprime.
Credono in un comportamento di sostanziale rispetto del bene primario, il mondo in cui viviamo, e delle persone che lo abitano.
Credono che anche gli enti profit debbano avere una visione più ampia della sola ricerca del profitto, pure indispensabile alla stessa sopravvivenza dell’ente nel medio e lungo periodo.
Credono che anche le imprese debbano prendere consapevolezza di essere parte di un sistema dove tutti gli elementi che lo compongono, pubblici e privati, sono indispensabili al raggiungimento dei loro risultati particolari, dei loro guadagni, che anche le imprese debbano destinare una parte, anche minima, di risorse ad una finalità diversa dall’accumulazione del profitto, debbano adottare, spesso a costo zero, comportamenti virtuosi ed aprire una nicchia della propria attività, della propria economia, a favore dell’ambiente in cui viviamo e di chi lo abita.
Credono che una parte dei risultati economici debba essere indirizzata a chi nella vita ha avuto sfortuna perché non esiste un diritto superiore alla fortuna.
Credono che, affinché l’equilibrio del sistema si mantenga più a lungo possibile, con vantaggi per tutti, occorra che ogni soggetto, persona fisica o ente collettivo, soggetto pubblico o soggetto privato, impresa o ente no profit, contribuisca a creare le condizioni per un innalzamento del livello sociale del benessere.
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